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Festa di Halloween: si o no?

L’1 novembre era il giorno del capodanno celtico, un momento di contemplazione gioiosa, in cui si faceva memoria della propria storia, della propria gente, dei propri cari, in cui si celebrava la speranza di non soccombere alle sventure, alle malattie, alla morte stessa, che non era l’ultima parola, se era vero che i propri cari, almeno una volta l’anno, potevano essere in qualche modo presenti. Nella magica notte di Samhain non erano le oscure forze del caos che riportavano nel mondo i morti, ma il ricordo e l’amore dei vivi che li celebravano gioiosamente. Samahin era legata all’immagazzinamento delle provviste che dovevano servire per i mesi invernali, che erano la garanzia della continuità della vita. L’uomo ripeteva così il ritmo della natura che sembrava morire con i suoi semi che scomparivano sotto la neve, ma che sarebbero tornati a dare nuova vita. Nei villaggi si accendeva nella notte il nuovo fuoco e la sua luce veniva poi portata in tutte le case. Ma i simboli della vita che si preparava nascostamente a rinascere toccavano anche i morti. Infatti si credeva che le anime di coloro che erano venuti a mancare durante l’anno avessero il permesso di tornare sulla terra nel giorno di Samhain, recando dei doni ai vivi.

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I Giocattolai

Un laboratorio organizzato dall’Associazione La Cicogna per genitori, nonni, educatori e insegnanti, che abbiano voglia di costruire semplici giocattoli per i piccoli: un gomitolo di lana e qualche giro di lavoro ai ferri per veder nascere un allegra comitiva di animaletti, oppure una dolce bambolina con il suo corredo; panno colorato e pochi punti di cucito per fare un omino dei boschi……

E’ un modo diverso di pensare al gioco, uno spazio per…
…divertirsi a ricontattare manualità e fantasia,
…riflettere insieme su ciò che proponiamo ai bambini, sulla qualità dei materiali, il messaggio educativo racchiuso in un giocattolo.

Ci incontriamo il venerdì dalle 17.00 alle 19.00 presso il Centro per le Famiglie Mirafiori Nord in Via Balla 13, Torino, il 16, 23, 30 novembre 2012, 7 e 14 e 21 dicembre 2012, 11 e 18 gennaio 2013.
L’iniziativa è organizzata con il sostegno della Circoscrizione 2 nell’ambito del Progetto Famiglia.

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Un te’ fra mamme

Emanuela Rolle, gestrice deI Nido in Famiglia La Casa sull’Albero, in collaborazione con l’Associazione BricTour propone una serie di incontri rivolte a mamme e piccini 0/3 anni che vuole essere un momento di ritrovo e conoscenza tra mamme, con scambio di idee ed utili consigli, nonché libero baratto di vestiario/giochi e quant’altro possa essere utile per i bimbi. Gli incontri si svolgeranno nel Nido in Famiglia, pensato per accogliere anche i più piccini, dove si offrirà una tisana di accoglienza per tutte le mamme e i bimbi. Vi aspettiamo presso:

LA CASA SULL’ALBERO, STRADA DELLA MAGRA 58, TORINO

Di seguito le date di novembre:
20 novembre : DOLCI RIMEDI A BASE DI ERBE dalle 17,00 alle 18,30
26 novembre : I BENEFICI DEL MASSAGGIO AL BAMBINO – PRESENTAZIONE CORSO MASSAGGIO INFANTILE dalle 17,00 alle 18,00
30 novembre: PICCOLI PASSI dalle 17,00 alle 18,30

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Il ritmo dell’anno in famiglia…inizia l’autunno

Il 23 settembre siamo giunti all’Equinozio, la giornata in cui le ore di luce e di buio si equivalgono, segnando l’inizio della stagione autunnale. Molte culture e religioni festeggiano questo periodo dell’anno, ricordiamo la Festa cinese della Luna, l’Equinozio d’Autunno dello Shintoismo, nella tradizione cristiana è presente la Festa di San Michele Arcangelo, il 29 settembre.
Le forze di Michele sono forze legate al coraggio, forze legate alla fine dell’estate, quando il calore del sole si affievolisce per lasciar spazio all’autunno e quando la natura, dopo averci deliziato con fiori, frutti e colori si nasconde, tornando a lavorare nel grembo caldo e nascosto della terra. Proprio in questo momento, di riflessione e tristezza per una stagione che se ne va, le forze del coraggio e della speranza vivono più che mai.
In che modo possiamo rivelare ai bambini più piccoli i segreti dell’autunno? Portiamo i bambini a raccogliere qualche foglia ingiallita e caduta dai rami, facciamogli sentire il fruscio del fogliame che sotto i passi dell’uomo si rompe e canta.

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Il ritmo dell’anno in famiglia

I bambini sono abitudinari. La routine quotidiana è una fonte di sicurezza e benessere. Se le loro giornate sono scandite da piccoli rituali ripetitivi, si sentono tranquilli, non hanno da temere la disorganizzazione, la novità, la confusione. Hanno bisogno di giornate sempre molto simili tra loro, anche se con la necessaria elasticità.
Anche gli adulti per stare bene avrebbero bisogno di un ritmo regolare, che scandisce la giornata, ma anche la settimana, il mese, e l’anno..
L’anno è scandito dalle stagioni, ogni momento dell’anno porta con se la sua atmosfera, il suo colore, il suo sapore, elementi che colpiscono i nostri sensi e il nostro animo.
Possiamo simbolicamente dividere l’anno in 8 parti, 2 per ogni stagione, di circa 45 giorni, ogni parte culmina in una sua festività.
Il corso dell’anno è come un respiro a cui partecipano tutti gli esseri della Terra. Le festività, che possono essere legate alla natura, alle tradizioni, alla religione e ad antichi culti, sono un patrimonio per ossigenare la vita quotidiana della famiglia, alternando il tempo del lavoro con quello della festa.

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Ninne nanne per i piccoli

Stella stellina
la notte si avvicina:
la fiamma traballa,
la mucca è nella stalla.
La mucca e il vitello,
la pecora e l’agnello,
la chioccia e il pulcino,
ognuno ha il suo bambino.
Ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna.

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Il gioco e’il lavoro del bambino

Quando gioca il bambino è completamente immerso in questo processo, partecipa con tutto se stesso, il corpo, le emozioni, la mente, per lui il gioco è una delle principali fonti di crescita. Attraverso il gioco il bambino cura lo sviluppo dei sensi, motorio, cognitivo, delle emozioni, del linguaggio, della creatività.
Il gioco nei primi anni di vita è fine a se stesso, il bambino non si prefigge uno scopo, non vuole vincere, non vuole produrre un capolavoro…gioca per giocare, per il semplice piacere di giocare, di sperimentare, di esercitarsi…
Per queste ragioni il bambino deve essere un protagonista attivo del gioco, deve poter scegliere spontaneamente che cosa fare, come base necessaria per ogni apprendimento futuro.
Il gioco umano presuppone l’apprendimento per imitazione, qualsiasi azione che facciamo in casa può diventare un gioco per i nostri figli, fare il bucato o stendere i panni per non parlare poi di cucinare o rassettare una stanza!L’importante è il coinvolgimento e l’entusiasmo con il quale proponiamo le attività da fare.

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Da dove viene il bambino

Noi uomini abbiamo il compito di prendere il piccolo fra le nostre braccia quando varca la porta della nascita e di vegliare su di lui nei primi anni di vita, affinché possano liberarsi le forze vitali che preesistono nella sua interiorità, consapevoli che ogni bambino nasconde nel suo cuore una stella che farà brillare nel nostro mondo, se noi gli permetteremo di crescere sano e libero.
Occuparsi di un bambino piccolo è un compito impegnativo, di grande valore e responsabilità, sia come genitori sia come educatori abbiamo il dovere di svolgere questo compito con la massima dedizione, consapevoli che, nella nostra qualità di rappresentanti dell’umanità, siamo responsabili di ogni bambino nato su questa Terra, non soltanto dei nostri figli biologici. Colui o colei che si occupa di un bambino piccolo, non può fare riferimento a regole educative o principi teorici, deve avere piuttosto fatto proprie tutte le buone conoscenze in campo pedagogico per la crescita e l’autoeducazione di se stesso, sforzandosi di stare accanto al bambino in ogni attimo della giornata, come una persona “adulta e matura”, ricolma di buoni sentimenti, di idee morali e di elevato valore umano, sempre in contatto col mondo soprasensibile. (da “I mondi si incontrano in un nido”, 2010, Elena Sanzovo, Ed. Aedel)

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Giocare in famiglia

Umberto Carbone, pedagogista
Lavoro in campo educativo dal ’76. Dall’89 propongo interventi di animazione e corsi di formazione nelle scuole materne, elementari e medie.
La mia formazione come animatore è iniziata con le fiabe, il gioco di tradizione popolare, facendo teatro di strada e lavorando come educatore. Si è raffinata con La bottega di Strani Vari, un laboratorio creativo per bambini e adulti che utilizza materiali di recupero.

Elena Sanzovo, psicologa
Sono psicologa e lavoro dal ’91 con associazioni, cooperative, scuole, asl per la realizzazione di progetti di sostegno alla genitorialità e di prevenzione del disagio minorile. Dal ’96 collaboro con l’Associazione La Cicogna di Torino, dove attivo laboratori, seminari e corsi di formazione rivolti a genitori, nonni, educatori. Mi occupo di sportelli di ascolto psicologico nelle scuole e in altre sedi. Dal 2010 sono responsabile dei Nidi in famiglia dell’Associazione La Casa della Cicogna.

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