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Il ritmo dell’anno in famiglia

I bambini sono abitudinari. La routine quotidiana è una fonte di sicurezza e benessere. Se le loro giornate sono scandite da piccoli rituali ripetitivi, si sentono tranquilli, non hanno da temere la disorganizzazione, la novità, la confusione. Hanno bisogno di giornate sempre molto simili tra loro, anche se con la necessaria elasticità.
Anche gli adulti per stare bene avrebbero bisogno di un ritmo regolare, che scandisce la giornata, ma anche la settimana, il mese, e l’anno..
L’anno è scandito dalle stagioni, ogni momento dell’anno porta con se la sua atmosfera, il suo colore, il suo sapore, elementi che colpiscono i nostri sensi e il nostro animo.
Possiamo simbolicamente dividere l’anno in 8 parti, 2 per ogni stagione, di circa 45 giorni, ogni parte culmina in una sua festività.
Il corso dell’anno è come un respiro a cui partecipano tutti gli esseri della Terra. Le festività, che possono essere legate alla natura, alle tradizioni, alla religione e ad antichi culti, sono un patrimonio per ossigenare la vita quotidiana della famiglia, alternando il tempo del lavoro con quello della festa.

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Ninne nanne per i piccoli

Stella stellina
la notte si avvicina:
la fiamma traballa,
la mucca è nella stalla.
La mucca e il vitello,
la pecora e l’agnello,
la chioccia e il pulcino,
ognuno ha il suo bambino.
Ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna.

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Il gioco e’il lavoro del bambino

Quando gioca il bambino è completamente immerso in questo processo, partecipa con tutto se stesso, il corpo, le emozioni, la mente, per lui il gioco è una delle principali fonti di crescita. Attraverso il gioco il bambino cura lo sviluppo dei sensi, motorio, cognitivo, delle emozioni, del linguaggio, della creatività.
Il gioco nei primi anni di vita è fine a se stesso, il bambino non si prefigge uno scopo, non vuole vincere, non vuole produrre un capolavoro…gioca per giocare, per il semplice piacere di giocare, di sperimentare, di esercitarsi…
Per queste ragioni il bambino deve essere un protagonista attivo del gioco, deve poter scegliere spontaneamente che cosa fare, come base necessaria per ogni apprendimento futuro.
Il gioco umano presuppone l’apprendimento per imitazione, qualsiasi azione che facciamo in casa può diventare un gioco per i nostri figli, fare il bucato o stendere i panni per non parlare poi di cucinare o rassettare una stanza!L’importante è il coinvolgimento e l’entusiasmo con il quale proponiamo le attività da fare.

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Da dove viene il bambino

Noi uomini abbiamo il compito di prendere il piccolo fra le nostre braccia quando varca la porta della nascita e di vegliare su di lui nei primi anni di vita, affinché possano liberarsi le forze vitali che preesistono nella sua interiorità, consapevoli che ogni bambino nasconde nel suo cuore una stella che farà brillare nel nostro mondo, se noi gli permetteremo di crescere sano e libero.
Occuparsi di un bambino piccolo è un compito impegnativo, di grande valore e responsabilità, sia come genitori sia come educatori abbiamo il dovere di svolgere questo compito con la massima dedizione, consapevoli che, nella nostra qualità di rappresentanti dell’umanità, siamo responsabili di ogni bambino nato su questa Terra, non soltanto dei nostri figli biologici. Colui o colei che si occupa di un bambino piccolo, non può fare riferimento a regole educative o principi teorici, deve avere piuttosto fatto proprie tutte le buone conoscenze in campo pedagogico per la crescita e l’autoeducazione di se stesso, sforzandosi di stare accanto al bambino in ogni attimo della giornata, come una persona “adulta e matura”, ricolma di buoni sentimenti, di idee morali e di elevato valore umano, sempre in contatto col mondo soprasensibile. (da “I mondi si incontrano in un nido”, 2010, Elena Sanzovo, Ed. Aedel)

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Giocare in famiglia

Umberto Carbone, pedagogista
Lavoro in campo educativo dal ’76. Dall’89 propongo interventi di animazione e corsi di formazione nelle scuole materne, elementari e medie.
La mia formazione come animatore è iniziata con le fiabe, il gioco di tradizione popolare, facendo teatro di strada e lavorando come educatore. Si è raffinata con La bottega di Strani Vari, un laboratorio creativo per bambini e adulti che utilizza materiali di recupero.

Elena Sanzovo, psicologa
Sono psicologa e lavoro dal ’91 con associazioni, cooperative, scuole, asl per la realizzazione di progetti di sostegno alla genitorialità e di prevenzione del disagio minorile. Dal ’96 collaboro con l’Associazione La Cicogna di Torino, dove attivo laboratori, seminari e corsi di formazione rivolti a genitori, nonni, educatori. Mi occupo di sportelli di ascolto psicologico nelle scuole e in altre sedi. Dal 2010 sono responsabile dei Nidi in famiglia dell’Associazione La Casa della Cicogna.

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Aprire un Nido in famiglia

Incontro informativo per l’avvio di un nido in famiglia, un’attività domiciliare di cura dei piccoli gratificante e conciliabile con gli impegni familiari di mamme e educatrici. Al termine dell’incontro sarà possibile iscriversi al corso di formazione.

lunedì 8 ottobre 2012 – ore 17.00

Associazione La Casa della Cicogna

Via Catania 24 – Torino

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